Rimandare.
A volte ci ricasco: mi lascio prendere dalla procrastinazione, un grande problema della mia vita che è peggiorato da quando ho più tempo libero.
Paradossalmente, sembra che meno tempo abbiamo a disposizione, più ci impegnamo per portare a termine ogni compito. Anche se con un po’ di fatica, riusciamo a incastrare tutto: lavoro, casa, spesa, figli. Poi, una volta in pensione, ci troviamo a pensare che certe cose possiamo farle anche il mattino seguente, e non solo a tarda sera o nel fine settimana. All’improvviso, rimandare sembra facile e quasi giustificato.
Quanto spesso rimandiamo qualcosa perché non riusciamo a deciderci a farla subito? A volte succede perché non sappiamo come affrontare quel compito e ci lasciamo sopraffare dai dubbi. Anche questo diventa un’ottima scusa per rimandare.
La procrastinazione è una gran brutta abitudine che dobbiamo estirpare utilizzando tutti i mezzi a disposizione e, per fortuna, la nostra Scuola, oltre a farci riflettere su ciò, ci ha anche fornito gli strumenti adatti.
La prima cosa da fare è praticare l’attenzione ed essere sempre nel momento presente. Perdersi in mille pensieri che la nostra mente ci propone è assolutamente da evitare, soprattutto se siamo consapevoli di avere lavori da svolgere o decisioni da prendere. Utilizzare pratiche come la Pausa è consigliabile, riconnettendosi così immediatamente con i nostri sensi.
La nostra mente è come una scimmia: salta e balla ovunque cercando in ogni modo di distrarci. Ha bisogno di disciplina e, dunque, quando un bisogno si presenta, quando ci viene chiesto di fare qualcosa, agiamo immediatamente senza ritardi, lasciando da parte ogni dubbio o indecisione.
Sono andata a rileggere questa bellissima citazione che mi aveva colpito molto, di SHRI ANANDAMAYI MA (1896-1982, una delle più note figure spirituali dell’India contemporanea):
“Con serietà, amore e buona volontà svolgi i doveri quotidiani della vita. Qualunque sia il lavoro che devi fare, fallo con unicità di scopo, con tutta la semplicità, la soddisfazione e la gioia di cui sei capace.”
Leggendo questa citazione mi torna in mente mio padre, uomo onesto e grande lavoratore. Ricordo quando, tornando a casa a tarda sera, dopo aver terminato un lavoro già molto faticoso fisicamente, trascorreva ancora diverso tempo a curare il suo orto. Dalle sue azioni traspariva il suo amore per questa occupazione, spesso nuovamente pesante, ma che gli procurava comunque orgoglio e soddisfazione. Non trascurava mai i suoi doveri, ma soprattutto svolgeva i suoi compiti con molta semplicità d’animo, senza posticipare nulla, perché tutto fosse eseguito a tempo debito.
Dobbiamo sempre imparare da ciò che è davanti a noi e anche dalla saggezza delle persone che ci circondano. La più banale delle azioni, svolta con amore e attenzione, senza alcuna distrazione, ci rende felici e soddisfatti.
Eseguendo qualsiasi compito in questo modo, ecco che le cose sembreranno scorrere meglio, con semplicità e meno fatica. E sicuramente ne trarremo gioia e un grande senso di positività.
Ricordiamoci sempre di non essere troppo duri con noi stessi se qualche volta cadiamo nella procrastinazione. Riprendiamo i nostri compiti applicandoci con disciplina, attingiamo agli strumenti della nostra Filosofia Pratica e non dimentichiamoci di riconoscere i nostri progressi, continuando a notare i nostri miglioramenti.
Siamo gentili con noi stessi, sempre.
Marina Paladino