Più frequento la nostra meravigliosa Scuola, più ascolto le parole dei Saggi e le approfondisco, più mi allontano dalla tecnologia, da me tanto amata.
I miei contatti con la tecnologia risalgono agli anni 80, anzi prima, a scuola. Il mio percorso scolastico inizia proprio con la nascita delle prime macchine da scrivere elettriche, poi i personal computer, il fax, le prime agende elettroniche ed infine i cellulari ecc. Un mondo che ho sempre amato e che mi ha sempre molto affascinato. Continuo ad amare questo progresso ed a interessarmene. L’Intelligenza Artificiale è sbalorditiva e se usata bene può sicuramente essere d’aiuto in tanti campi ma…
Esiste un “ma” e non voglio fare assolutamente un discorso etico e di opportunità ma voglio parlare del nostro tempo. Viviamo in una situazione in cui, che amiamo od odiamo la tecnologia, dobbiamo utilizzarla e lo facciamo davvero tutti: ragazzi ed adulti, ed anche persone più mature . Non schermiamoci dietro l’età: passiamo ore tra messaggi, social, app utili o meno utili o semplici giochini passatempo. E’ diventata come una ragnatela, intensificata dal periodo covid, dove siamo stati costretti, anche chi non lo faceva prima, a comunicare all’esterno con familiari, amici o con il medico!
Tutto normale al giorno d’oggi ma la domanda è: quanto tempo la utilizziamo e come?
Credo possa capitare a tutti noi di prendere il cellulare in mano per controllare la mail o rispondere ad un whatsapp e poi passare al profilo social o a quel giochino che ci piace tanto.. Alziamo gli occhi e ci accorgiamo che sono passate 2 ore! La nostra Scuola ha una definizione per quella parola: si chiama “attenzione catturata”. La conoscenza della situazione di “attenzione catturata”, che incontriamo nelle prime lezioni del corso Saggezza ci rivela un mondo sul nostro comportamento e sul nostro essere presenti sulla realtà o meno. Scopriremo che la frase “non ho tempo” è una delle bugie più grandi che diciamo, seppure inconsciamente. Tempo ne abbiamo, eccome, solo che ci lasciamo “catturare” da un sacco di cose e una di queste è proprio la tecnologia che, oltre al cellulare, ormai diventato “appendice” della nostra mano, comprende anche il tablet, il computer, la tv, i videogiochi . Se, effettivamente, come capita a me, vi accorgete di dare alla tecnologia troppo spazio, prendetevi un momento e riflettete.
Siamo davanti ad una scelta in cui possiamo impiegare, come ci consiglia la scuola, il discernimento. Innanzitutto l’attenzione catturata significa che, molto semplicemente, siamo completamente catturati in quell’azione, cosi’ tanto da riuscire a staccarcene solo con tanta fatica. Non e’ una cosa positiva: la nostra azione non e’ mai completamente serena anche se spesso ci pare cosi’. In fondo sappiamo che passare ore ed ore incollati ad una serie tv non e’ quello che vorremmo fare, tantomeno vedere brevi ma continui video sui social. Eppure lo facciamo, pensando di rilassarci solo qualche minuto per poi accorgerci che abbiamo passato ore intere!
Dobbiamo fare un lavoro di disciplina iniziando con il chiederci cosa potevamo fare di quelle ore; e non e’ necessario che siano riempite con lavori di casa o altro, anche se spesso ci sentiamo in colpa proprio perche’ non abbiamo assolto ai nostri doveri. Ma dobbiamo “discernere” cioe’ distinguere quali nozioni introdurre nella nostra mente, quali input, quali notizie, quali materiali.
James Allen, nel suo libro “Come un uomo pensa” scrive questo:
“La mente umana può essere paragonata a un giardino, che può essere coltivato in modo intelligente o può essere abbandonato alle erbacce, ma sia nel caso in cui venga coltivato, che nel caso in cui venga abbandonato, il giardino deve produrre, e lo farà di certo. Se in esso non vengono seminati semi utili, una gran quantità di semi di erbacce cadrà sul suo suolo, erbacce che continueranno a riprodurre la loro mala specie. “
Il suggerimento è molto chiaro: siamo noi i giardinieri della nostra mente e se “piantiamo erbacce” con pensieri, notizie, conoscenze sbagliate, errate od inutili – e di questo i social sono pieni – non solo cresceranno erbacce ma queste si riprodurranno e sarà difficile estirparle. Se vogliamo coltivare i “fiori ed i frutti” di cui abbiamo bisogno dobbiamo fare una bella cernita. Ed il mezzo puo’ essere utilizzato appropriatamente. Internet e’ una risorsa meravigliosa e la tecnologia ci permette di recuperare gratuitamente testi antichi, qualsiasi tipo di studio utile, documentari meravigliosi, musica eccellente e qualsiasi testo di saggi di ogni epoca. Tantissime informazioni sono di ottima qualita’ ed anche quando scegliamo qualche legittima distrazione facciamolo dandoci dei tempi evitando di farci catturare l’attenzione che poi ci impedisca di smettere.
Il suggerimento è dunque quello di non demonizzare la tecnologia ma di utilizzarla con piu’ attenzione e discernimento, chiedendoci se quello che stiamo vedendo, ascoltando e utilizzando sia utile o dannoso e se nella nostra mente stiamo seminando erbacce o fiori.
Restiamo sempre con l’attenzione aperta e focalizzata. Ricordiamoci che siamo noi che pilotiamo la nostra vita. Facciamolo con Saggezza.