BUON ANNO 2025!
Per tutti noi è molto importante iniziare l’anno nel migliore dei modi: non sappiamo nemmeno il perché, ma ogni anno facciamo nuovi propositi che poi regolarmente non manteniamo.
Vorremmo essere diversi, vorremmo essere migliori, vorremmo che la nostra vita, improvvisamente, al primo gennaio, fosse felice.
Ma non funziona così, e prima ce ne rendiamo conto, meglio è.
Se vogliamo davvero cambiare qualcosa nella nostra vita, dobbiamo imparare a conoscerci. L’unica domanda che dovremmo davvero farci, ogni giorno e non soltanto il 31 dicembre, è: “Qual è l’obiettivo o lo scopo della mia vita?”
Tutto il resto deriva da questa risposta. Ma non è una domanda a cui siamo abituati a rispondere. Ci chiediamo piuttosto se dobbiamo cambiare casa, lavoro, amici, posizione economica. Tutto ciò che è esteriore, che spesso nemmeno dipende da noi.
Se Socrate aveva ragione quando diceva: “Una vita non esaminata non vale la pena di essere vissuta”, allora dovremmo davvero farci questa domanda con serietà, e darci il tempo e lo spazio per esaminarla a fondo.
Conoscere se stessi, esaminarsi, andare al di là delle proprie idee e pregiudizi, scoprendo così che spesso abbiamo delle false convinzioni. Dobbiamo essere pronti a cambiare punto di vista, a svuotare la mente per poter davvero spazzare via vecchie opinioni radicate che spesso ci impediscono di far entrare il nuovo.
Cosa ci ostacola nel fare questo?
Sembra che la maggior parte del tempo viviamo con il pilota automatico, agendo in base alle abitudini, talvolta senza essere neanche consapevoli dei nostri comportamenti. La nostra mente è spesso completamente occupata a pensare al passato o a preoccuparsi del futuro, riempiendo i nostri pensieri di rimpianti e paure.
Siamo dei folli che ripetono le stesse azioni e comportamenti aspettandosi risultati diversi.
Dobbiamo fare uno sforzo, non semplice sicuramente, ma accessibile a tutti. Dobbiamo esaminare la nostra vita, dobbiamo conoscerci.
Socrate ha pagato con la vita la sua ricerca, ma andò incontro ad essa senza paura né rimpianto, confortando gli amici che erano con lui. La sua eredità, duemila e cinquecento anni dopo, testimonia una vita che è valsa la pena di essere vissuta.
Gli studenti della Scuola di Filosofia Pratica sono impegnati in questa esplorazione, affrontando queste domande con uno spirito di indagine che richiede la disponibilità a mettere in discussione ciò che pensiamo di sapere. E questa indagine deve anche avere un impatto pratico sulla nostra vita quotidiana.
Se siete disposti a esaminare la vostra vita, se riconoscete l’inutilità di fare sempre le stesse cose e se siete pronti ad affrontare la verità della vostra luce interiore, unitevi a noi.
Marina Paladino
