Libertà.

LIBERTA’

Ho sempre pensato la libertà fosse una cosa fisica. Una persona è libera se non è prigioniera, se può muoversi liberamente nella propria casa, città, paese, nazione e nel mondo. Quindi, se non è costretta, imprigionata o limitata nelle proprie azioni.
È sicuramente un ragionamento molto semplice. Siamo liberi? Assolutamente sì, per fortuna. Ma siamo liberi anche di esprimere una nostra opinione? Di svolgere qualsiasi tipo di lavoro? Di guidare, uscire da soli, vestirci come vogliamo, studiare? A questo punto, vivendo in Italia, mi reputo tutto sommato una persona libera di fare tutte queste cose e molte altre ancora. Tuttavia, la mente inizia a rifletterci: sono libera di fare tutto questo solo se ne ho le possibilità economiche, se nessuno me lo impedisce e se vivo in un luogo in cui non sono in pericolo.

C’è molto, moltissimo da dire sulla Libertà. La nostra meravigliosa Scuola dedica diversi Corsi a questo argomento e ci apre la mente ai tanti tipi di libertà. Piano piano riusciamo a comprendere che non essere liberi in tutti i campi equivale a non vivere. E vivere nel momento presente è essenzialmente la base. Posso essere perfettamente libera fisicamente, ma se non faccio altro che pensare e parlare del mio passato, mi tengo prigioniera da sola. E se vivo nella perenne ansia e paura del futuro, è lo stesso.
Le catene alla nostra libertà sono molte, e non sempre sono gli altri a imprigionarci: a volte, lo facciamo benissimo da soli.

Eppure, ne sono certa, tutti noi vogliamo – e soprattutto crediamo e siamo convinti – di essere liberi.

Ma proviamo a pensare a un uomo arrabbiato, deluso, depresso o eccessivamente goliardico, e riflettiamo: questa persona è davvero libera nell’agire e nello scegliere, o sarà piuttosto guidata dalle proprie emozioni?

Soprattutto, facciamoci questa domanda: siamo liberi di scegliere ciò che ci accadrà? Qui dobbiamo, purtroppo, ammettere che nessuno al mondo è libero di farlo. Praticamente il 99% della nostra vita è in balia degli eventi che ci accadono, senza che possiamo sceglierli. Non solo riguardo a noi stessi, ma anche rispetto a tutta la nostra cerchia familiare, amicale e lavorativa. Per esempio, anche se abbiamo fatto delle scelte in completa libertà e abbiamo programmato i prossimi giorni di vacanza, improvvisamente un nostro caro potrebbe ammalarsi e avere assolutamente bisogno di noi. Ed ecco come la nostra libertà di andare in vacanza svanisce! A questo punto, potremmo essere portati a pensare che, per essere completamente liberi, occorrerebbe vivere da soli, magari in una caverna sulla cima di un monte. Sicuri?

Ovviamente, sarebbe una soluzione non solo estrema ma anche impossibile e paradossale, e non è detto nemmeno che funzioni!

La soluzione è molto più a portata di mano, e ce l’ha data Epitteto, che – devo ammetterlo – resta il mio filosofo preferito proprio per questo:

Gli uomini non sono disturbati dalle cose, ma da come le percepiscono”, disse Epitteto.

Mentre molti stoici parlarono della libertà in modo astratto, perché non furono mai in catene, Epitteto nacque schiavo ed ebbe un padrone davvero crudele. Dopo trent’anni ottenne la libertà legalmente e decise di dedicarsi appieno alla filosofia, ottenendo quasi subito un ampio seguito. Fu poi mandato in esilio e scelse di insegnare.

La sua esperienza di schiavo gli regalò un’intuizione molto potente, perché comprese la pressoché totale assenza di controllo su qualsiasi cosa, persino sulla propria persona. Quando iniziò a studiare e a comprendere lo stoicismo, inserì questa lezione, che descrisse come “il nostro compito principale nella vita”. Si trattava semplicemente di capire, identificare e distinguere i tanti aspetti di un problema e vedere con chiarezza quali non rientrano sotto il nostro controllo e quali, invece, dipendono dalle nostre scelte. In parole più semplici: cosa dipende da noi e cosa no.

A questo punto, riorganizzando in questo modo la nostra visione del mondo, non resta che concentrarci su ciò che dipende da noi. Questa consapevolezza aiutò Epitteto a sopravvivere negli anni della sua orribile schiavitù. Egli credeva che, per quanto gli esseri umani non potessero intervenire sulle condizioni esterne, potevano sempre e comunque scegliere come reagire.

Diceva che “ogni situazione ha due maniglie” e che sta a noi scegliere quale afferrare. Questa decisione rappresenta la nostra Libertà, perché determina il tipo di vita che avremo.

Epitteto divenne molto richiesto, e le sue lezioni raggiunsero persino Marco Aurelio, che abbracciò in toto il suo pensiero.

Ciò che ci ha lasciato Epitteto è una profonda e meravigliosa lezione di Libertà: ci ha insegnato a guardare il mondo nel modo giusto.

Non sono gli eventi, ma il nostro punto di vista riguardo agli eventi il fattore determinante. Dovremmo essere più preoccupati di rimuovere i pensieri sbagliati dalla mente che di eliminare gli ascessi e i tumori del corpo.”

Quando riusciremo a mettere davvero in pratica ciò che ci ha lasciato Epitteto, avremo compreso la lezione più importante della nostra vita sulla vera Libertà.

Nessuno è libero se non è padrone di sé stesso.”

E così, alla domanda iniziale se siamo o no davvero liberi, forse la risposta è più complessa di un semplice sì o no. La vera libertà è un dono che tutti possiamo sviluppare, a patto di conoscere sé stessi, e raggiungerla richiede coraggio, umiltà, impegno e saggezza.
Forse siamo liberi solo se scegliamo di esserlo, accettando gli eventi che ci capitano per ciò che sono e decidendo come viverli.

E questa è la vera forza della libertà interiore: la capacità di costruire una vita piena e significativa, qualunque siano le circostanze.

Marina Paladino

 

 

 

 

2025-02-27T08:23:41+01:00

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