Da sempre l’amore è stata l’ispirazione per l’agire dell’uomo, per ogni manifestazione artistica, ma soprattutto per la poesia, che origina e si nutre dell’amore. In filosofia, la più alta espressione dell’Amore ci viene data da Platone. Tutti abbiamo sentito parlare dell’Amore Platonico, ma quanti di noi conoscono il suo significato più profondo?
SONETTO 116 di William Shakespeare
Amore non è Amore
Se muta quando scopre un mutamento
O tende a svanire quando l’altro si allontana.
Oh No! L’Amore è un faro sempre fisso
Che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
E’ la stella guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benchè nota la distanza.
Amore non è soggetto al tempo,
pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama.
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.
Se questo è sbagliato e mi sarà provato,
io non ho mai scritto e nessuno ha mai amato.
Questo è uno dei sonetti di Shakespeare più amato. Descrive la vera natura dell’amore in contrasto con gli affetti passeggeri a cui spesso viene dato lo stesso nome. Descrive la costanza dell’amore che non è vincolato alla durata di una vita; infatti, non ha nessun limite. Descrive l’amore come un principio eterno, ma non qualcosa che sia oltre la nostra esperienza, ma invece qualcosa immediatamente alla nostra portata, come la vita stessa.
Ma cosa è questa cosa chiamata Amore Platonico di cui il poema è una chiara espressione?
Marsilio Ficino, il fondatore della Accademia Platonica di Firenze, che più di ogni altro si adoperò per rilanciare l’idea dell’Amore Platonico, nelle sue lettere definì così l’Amore Platonico:
L’amore spirituale per un altro essere umano che non è che l’amore mascherato dell’anima per la sua essenza eterna.
Possiamo iniziare a considerare le cose che amiamo come la espressione di qualcosa senza tempo. E’ facile pensare ad esse come cose temporanee. Dopo tutto non siamo anche noi temporanei? Se la pensiamo in questo modo, è facile trattare le cose senza tempo come se fossero legate alle limitazioni della nostra vita individuale. Ma questo ci porta inevitabilmente a frustrazioni, perchè se crediamo che siamo limitati nel tempo, allora quando il nostro tempo arriva ogni cosa ci viene tolta. Se consideriamo le cose per quello che sono, senza tempo, inizieremo a gioire della loro a-temporalità, della loro eternità.